Parlare di Cesare Pavese, del suo rapporto con l’amore ci sembra oggi un tema di grande attualità, ancora poco esplorato e utile a illuminare zone d’ombra della sua poetica. Ricostruire le tappe salienti del percorso esistenziale del grande scrittore ci permette non solo di comprendere meglio la sua difficoltà a stabilire in amore rapporti duraturi e stabili, ma anche di osservarne il riflesso nelle sue opere, nei romanzi e nelle poesie. In Pavese l’amore perduto, l’amore deluso, la sua lontananza si trasforma in una ferita incancellabile, che dà dolore ma, al tempo stesso, porta in sé la consolazione del ricordo perché l’«uomo mortale, Leucò, non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo».